Torre Castiglione: emblema del carsismo salentino

Distante una decina di chilometri dalle spiagge di Porto Cesareo e quasi adiacente alla famosa Punta Prosciutto, la località di Torre Castiglione cela un’importanza nota veramente a pochi.

area di Torre Castiglione da satellite
Area di Torre Castiglione da satellite

Sito di interesse comunitario (SIC) che rientra nella Rete Natura 2000 è innanzitutto di interesse storico, vista la presenza dei resti della torre di avvistamento risalente al VI secolo, situata su un piccolo promontorio molto suggestivo, circondato da acque cristalline e collegato alla terra ferma da un piccolo istmo in cui sono anche stati ritrovati i resti di un insediamento dell’Età del Bronzo (Bianco, 1978); tuttavia la caratteristica più importante è quella di essere un’emblematica testimonianza del fenomeno carsico salentino per la presenza delle cosiddette “spunnulate”.

Il promontorio con i resti di Torre Castiglione (Foto di M. Piccinni)
Il promontorio con i resti di Torre Castiglione (Foto M. Piccinni)

Con il termine “spunnulate” che sembra provenire dal verbo dialettale “spunnulare”, cioè rompere o sfondare (Parise et al, 2008), vengono indicati quegli sprofondamenti noti generalmente come dolina, voragine o più specificatamente sinkhole (Fairbridge, 1968) che danno origine a voragini sub-circolari con dimensione, diametro e profondità variabili da pochi a centinaia di metri, aperte molto rapidamente nel terreno e per lo più colmate dalle acque. Queste sono note nelle zone più a sud del Salento con un ulteriore termine dialettale, forse anche più famoso: “vore”, dal verbo “vorare”, ovvero inghiottire (Parise et al, 2003).

un sinkhole della zona visto dal piano campagna
Un sinkhole della zona visto dal piano campagna (Foto V. Sticchi)

Il carsismo è un fenomeno presente su tutto il territorio nazionale e chiaro esempio ne sono le Foibe, inghiottitoi carsici della regione dell’Istria, le Alpi Apuane e le Grotte di Frasassi, dove come denominatore comune si trova un processo di alterazione su rocce composte da carbonato di calcio (rocce carbonatiche), il quale viene disciolto dalle acque meteoriche che per gravità scorrono dal suolo alla falda e si infiltrano così tra i pori e le fratture delle rocce stesse, allargandole sempre più.

Dunque tale fenomeno necessita di tre condizioni fondamentali: la presenza di rocce carbonatiche, l’interessamento di precipitazioni significative e la posizione sopraelevata rispetto al livello del mare. Nel Salento, tutte e tre le condizioni sono rispettate.

La peculiarità dell’area di Torre Castiglione risiede nel suo essere interessata da un tipo di carsismo particolare che riguarda propriamente le zone costiere, reso più aggressivo dal mescolamento in falda delle acque meteoriche con quelle di ingressione marina, il che porta allo sviluppo di processi iper-carsici e alla formazione di cavità sotterranee che sembrano propagarsi nel sottosuolo in reticoli molto complessi, anche per centinaia di metri, seguendo l’intersecarsi dei diversi sistemi di fratture.

 l'interno di un sinkhole della zona
L’interno di un sinkhole della zona (Foto V. Sticchi)

Sono da segnalare anche le numerose zone umide intorno l’area e le caratteristiche sorgenti fredde d’acqua dolce poste in mare a batimetriche superficiali che evidenziano il contatto delle acque marine con quelle di tipo continentale.

Tuttavia Torre Castiglione non appartiene solo al patrimonio speleologico salvaguardato dalla Regione Puglia con L.R. 33/2009, bensì vogliamo evidenziare quanto sia importante anche a livello naturalistico per la presenza di una grande varietà di piante tipiche della macchia mediterranea (per esempio mirto e lentisco) e perché risulta essere un punto di sosta di innumerevoli specie migratorie, dalle tartarughe marine (Caretta Caretta) al cavaliere d’Italia (Himantopus Himantopus).

Francesco Caruso

BIBLIOGRAFIA:
BIANCO S. (1978) – Torre Castiglione: insediamento proto-villanoviano. Ricerche e studi, Brindisi.
FAIRBRIDGE R. W. (1968) – Geomorphology. Springer Berlin Heidelberg: 996.
PARISE M. & PASCALI V. (2003) – Surface and subsurface environmental degradation in the karst of Apulia (southern Italy). Environmental Geology.
PARISE M (2008) – I sinkhole in Puglia. Mem. Soc. Geol. It.: 309-334

Una risposta a “Torre Castiglione: emblema del carsismo salentino”

  1. Ciao sono un ragazzo ho 12 anni, della scuola media Giovanni Pascoli di San Giorgio Ionico; da me a scuola ognuno di noi sta facendo delle tesine, per Geografia, io volevo sapere dove posso trovare altre fotografie della grotta che c’è qui sopra? Dove si trova, come si chiama?

    grazie

    Alessio Marinelli

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